Per la precisione, il titolo è Toast per spuntino rapido e raffinato (da gustare all’Osteria del sole di Bologna) di Pirro Cuniberti ed è la ricetta della rubrica Ieri e oggi del numero in edicola de La cucina italiana.
Tutto chiaro? Se non avete mai sentito parlare dell’artista bolognese Pirro Cuniberti (1923/2016), magari perché l’arte contemporanea non è tra le vostre priorità, non ve ne fate una colpa. Io l’ho scoperto grazie a questo toast fantasmagorico (umàma, vacillo se ripenso all’uovo misto a grana e Groviera che, caldo, si fonde e fila, unendosi armoniosamente con la mortazza e con il pane tostato e scricchiolante, lasciando per ultimo l’esplosione di piacere che provoca in me la presenza del tartufo…) e solo in un secondo tempo, nella fase di ricerca per la scrittura dell’articolo, ho capito che avevo già visto alcuni suoi lavori.
Non parlo delle sue tante opere, apprezzate da critici e pubblico, ma dei mitici animali fantastici di Stranalandia, il libro di Stefano Benni pubblicato nel 1984 con le illustrazione del nostro Pirro. Tipo il Topo cagone, che fin d’allora mi fa scattare spontaneamente una risata grassa, infantile, o il Leometra, il Gattacielo…
Qui sotto potete leggere l’intervista da La cucina italiana e, a seguire, le foto del numero di settembre 1969 che contiene il servizio.
E questa è un’immagine della famosa Osteria del Sole di Bologna, dove il nostro artista amava mangiare il suo toast accompagnandolo con lo Champagne. In attività fin dal 1465 (è la seconda osteria più vecchia d’Italia), all’osteria del sole si usa portarsi da mangiare e ordinare solo da bere. Possiamo affermare con certezza che è una tipologia di attività commerciale che funziona alla grande, visto la longevità dell’osteria bolognese.