APERITIVO900 ALLO SHERATON DIANA MAJESTIC – 19|6

Il 19 alle 19. Così non vi sbagliate. Vi aspettiamo allo Sheraton Diana Majestic con altre meravigliose ricette del Primo Novecento e, per la prima volta, anche con due meravigliosi cocktail dello stesso periodo: l’Aviation e il Giuleppo alla menta (mint julep).

 

Aviation 

Gli ingredienti sono: 1 ½ oz di Elbart Gin, ¼ oz di succo di limone, 2 gocce liquore al maraschino, 2 gocce di cremè de violette. Shakerare gli ingredienti e servire senza ghiaccio, in coppetta con una ciliegina o scorza di limone.

La leggenda narra che l’Aviation sia stato ideato nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, dal barman di un circolo ufficiali d’aviazione e che venisse bevuto per celebrare le imprese degli aviatori.

Mint Julep

Famoso negli Stati Uniti già dall’800, lo troviamo descritto in un servizio di Cucina Moderna Illustrata di Sonzogno editori del 1911.

 

 

 

Ai buffet potrete assaggiare bocconcini delicati dedicati a personaggi noti del Novecento. Rivisitate, svecchiate, abbellite e interpretate da Paolo Croce, executive chef del Diana:

.Cavatelli alla Giuseppe Ungaretti

M’illumino di cumino! Una ricetta ermetica del poeta soldato Ungaretti, pochi ingredienti per un primo piatto dal gusto esplosivo. Fu lo stesso poeta a dettare la ricetta a La Cucina Italiana, alla fine degli anni ’50.

.Pseudo pasticcio di fegato grasso alla Duca Enrico Alliata di Salaparuta

Il Duca di Salaparuta, ricco erede di una dinastia di produttori vinicoli, scrisse il primo manuale di cucina vegetariana e crudista del XX secolo. Pubblicato da Hoepli nel 1930, conteneva numerose ricette tradizionali italiane rivisitate secondo il suo modo naturista di intendere la vita e l’alimentazione. Lo Pseudo pasticcio di foie gras è un perfetto esempio della sua filosofia del gusto.

.Insalata d’Annunzio

Il Vate era un personaggio amato anche da chef e curatori di ricettari e riviste. Si trovano numerosissime pietanze dedicate al poeta pescarese, nei primi decenni del ‘900, a riprova che il suo nome era sinonimo di finezza, buon gusto e savoir faire.

Questa insalatina dannunziana è solo una delle tantissime ricette onomastiche contenute nel bellissimo “Cucina classica e moderna, 366 liste cibarie variata, oltre 2000 ricette” di Attilio Peruzzotti, pubblicato a Milano nel 1909. Peruzzotti era un cuoco piuttosto conosciuto a quel tempo, membro della potente Società dei cuochi milanesi e impegnato nelle cucine di importanti strutture alberghiere e famiglie aristocratiche. Il voluminoso trattato – che porta sulla copertina, a rilievo, l’immagine della medaglia del gran premio ricevuto all’Esposizione milanese del 1909 – gode della prefazione di Alberto Cougnet, direttore della Rivista italiana di arte culinaria e del conseguente trattato di alta cucina “L’arte cucinaria in Italia”.

.Scatolette di cetrioli alla Eleonora Duse

La divina Duse fu una delle più importanti attrici teatrali della Belle Époque, famosa anche per la tormentata relazione con Gabriele D’annunzio. Una diva d’altri tempi, caparbia e innovativa. Nacque nel 1858 a Vigevano, debuttò a soli 5 anni nella poverissima compagnia girovaga di famiglia e divenne ben presto l’emblema del teatro moderno di fine ‘800. A riprova della sua grande popolarità, si scoprono numerose ricette a lei dedicate, racchiuse in ricettari e riviste del primo ‘900, come questi deliziosi bocconcini di cetriolo, da preparare come antipasto o per un buffet raffinato. É una delle 5000 “formole” contenute ne “L’arte cucinaria in Italia” (1910-1911), il trattato di alta cucina curato da Alberto Cougnet con la collaborazione dei membri della potentissima Società dei cuochi milanesi, l’élite dell’arte culinaria italiana di quel tempo.

.Popone gelato alla Regina Elena

Il classico prosciutto e melone che ben conosciamo, ma in una versione… regale! Spalmato di burro e ripieno di mousse di prosciutto cotto nello Sherry, deposto con grazia su di uno zoccolo di ghiaccio, come era in uso a quel tempo. Era questa la versione amata dalla regina Elena, figlio del re del Montenegro e moglie di Vittorio Emanuele III, che al Re donò quattro figli: Jolanda, Mafalda (morta in campo di concentramento durante la Seconda Guerra Mondiale), Giovanna, Francesca e Umberto, l’ultimo Re d’Italia, noto anche come “il Re di maggio”. La ricetta proviene da “L’arte cucinaria in Italia”, pubblicato a Milano nel 1910 dalla Società dei cuochi milanesi, diretti da Alberto Cougnet, e, con ogni probabilità, scritta da Amedeo Pettini, futuro capo cuoco delle cucine reali, chef personale dei principi e figura chiave della storia della cucina italiana, nella prima metà Novecento.

.Crocchette di gamberi alla De Amici

Quando uscì il trattato di cucina “L’arte cucinaria in Italia”, nel 1910, il milanese Paolo De Amici era a capo delle cucine reali e quindi uno dei cuochi più importanti d’Italia. A ricordare la sua maestria ai fornelli ci pensò Amedeo Pettini, futuro successore di De Amici alla direzione delle cucine reali e collaboratore della Società dei cuochi milanesi, con questa e altre ricette.

.Pomidori alla Garibaldi

Il piatto dell’estate! Patriottico, fresco e semplice da preparare, celebrando ora e sempre le gesta dell’eroe dei due mondi, originario di Nizza Marittima (come Alberto Cougnet, il curatore del trattato di cucina L’arte cucinaria in Italia) e amante del mondo vegetale. I pomidori alla

.Panzanella Ettore Petrolini

Chi di voi non ricorda il grande Petrolini? E il suo personaggio più famoso, Gastone (Mia madre studiava economia, aveva il senso del calcolo sviluppato fino alla genialità. Figuratevi, io mi chiamo Gastone, lei mi chiamava Tone, Tone per risparmiare il gass). Attore comico, drammaturgo, sceneggiatore, Petrolini dettò la sua ricetta della panzanella a La Cucina Italiana nel 1930:

Nel camerino di Ettore Petrolini al Quirino di Roma:
Una ricetta per La Cucina Italiana? Macché ricette? Una pagnotta rotta in due sulle ginocchia. A uno l’ala, all’altro la coscia. Eh!, già, perché anche quando si mangia la gallina s’ha da esse in due: io e la gallina.
– Sempre genialmente canzonatorio il nostro grande Petrolini! Ma La cucina Italiana ammette il condimento dello spirito soltanto… in aggiunta agli altri condimenti! Io chiedevo una ricetta vera e propria; non una deliziosa “scemenza”.
– E allora, lasciando gli scherzi, ecco, come buon romano, la ricetta vera che vi posso dare, da leccarsi le dita:
Da una pagnotta casareccia un po’ mollicosa, si tagliano fette non tanto piccole. S’azzuppano nell’acqua fredda e si mettono, appena un po’ zuppe, una accanto all’altra in un piatto un po’ fondo. Si condiscono con sale, olio, aceto e pepe e con qualche foglietta di basilico fresco. Rivotarle sottosopra dopo un cinque minuti e ricondirle perché cosi ci resta un po’ di sughetto. – ETTORE PETROLINI

DOLCI

.Spuma Cinzano in semifreddo di pesche caramellate | L’arte cucinaria in italia, 1911

.Spuma ‘900 | La Cucina Italiana, 1938

 

Perché l’Aperitivo900 al Diana?

Succede che il Diana compie 110 anni e ha deciso di mettere le ricette storiche del primo Novecento (che seleziono con tanto amore) nei loro buffet, all’ora dell’aperitivo, una volta al mese. A ottobre, poi, faremo una cena con il menù del 1908 che ho ritrovato nella fantastica Rivista italiana di arte culinaria. Si tratta della minuta della cena di gala organizzata in occasione della riapertura del Diana dopo i lavori di restauro e ampliamento che lo trasformarono da Bagni Diana – le prime piscine pubbliche di lusso di quel periodo- a Grand Hotel Kursaal Diana, centro polifunzionale con anche teatro e ristorante. Ma di questo parleremo più avanti

Voglio ringraziare lo staff di DiManoInMano che ci aiuterà in questo salto indietro nel tempo, permettendoci di esporre alcuni preziosi oggetti e arredi retrò.

Di mano in mano è un enorme mercato dedicato all’antiquariato, al modernariato, all’arte, al design e, in generale, all’usato rigenerato. Ha due sedi, quella enorme di Cambiago e quella di via Espinasse a Milano, troppo vicina a casa mia per non passarci almeno una volta al mese.

È diventato uno dei punti di riferimento per l’arredo vintage e il design d’epoca e vi stupirebbe vedere la quantità di persone che lo frequentano, vuoi per cercare piccoli oggetti domestici usati e a poco prezzo o per trovare il pezzo da intenditori.

Ma, sopratutto, Di mano in mano è un’impresa sociale, attiva da 30 anni sul fronte della cooperazione e pari dignità a tutte le figure coinvolte nel processo lavorativo. Collaborano con i Servizi Sociali di Milano, il Ministero di Grazia e Giustizia, le ASL, la Caritas Ambrosiana e varie associazioni del territorio. 

Grazie anche a Patrizia De Santo che si occupa della comunicazione e gestione delle mie paranoie e a Irene Baratto per l’allestimento dello spazio retrò.

Ah, quasi dimenticavo,#Aperitivo900 è stato inserito nel programma di Novecento italiano del Comune di Milano.

Su le mani!

Sheraton hotel Diana – sito ufficiale