Care Massaie, ecco a voi l’articolo di settembre della rubrica Ieri e Oggi da La cucina italiana.
Mica pizza e fichi.
Buoni, freschi, croccanti, semplici da fare. Consigliati.
E quello che vedete grattugiato sopra… è rafano! E ci sta da dio.
Perché Pettini c’è, anche qui.
A riprova della sua grande popolarità, esistono numerosi piatti dedicati alla Duse, racchiusi in ricettari dello scorso secolo, come appunto questi saporiti e curiosi cetrioli. Elaborati e raffinati, come la loro ispiratrice, le Costolette o il Brodo alla Duse: medaglioni di pollo, animelle, salsa Madera e tartufo le prime, ali di pollo finemente ripiene e servite con brodo, il secondo. Eleonora nacque nel 1858, debuttò a 5 anni nella poverissima compagnia girovaga di famiglia e divenne ben presto l’emblema del teatro moderno di fine ‘800. Interprete innovativa, intensa ed enfatica, calcò le scene dei teatri più importanti del mondo e fece molto parlare di sé per la tormentata e rovinosa (anche economicamente) relazione con Gabriele D’Annunzio. Una diva d’altri tempi, la cui fama resiste tuttora nella memoria collettiva. Trovare questa ricetta a 28 anni dalla sua morte, nel mese della sua nascita, nel primo anno di riapertura de La cucina italiana dopo la fine della guerra, sotto la direzione attenta di Anna Gosetti della Salda, è da leggere come un omaggio ad un’icona della sua epoca.
da La cucina italiana del 1952
In realtà, questo piatto risale al 1910. Fu “preso in prestito” dal primo volume del famoso ricettario “L’arte cucinaria in Italia” (1910), curato da Alberto Cougnet. 5000 ricette, nessun termine francese (tanto in voga a quei tempi) e, sopratutto, tantissime vivande dedicate a personaggi storici o popolari, come i Pomidoro alla Garibaldi o le Uova rimestate alla Giolitti.
Alla sua stesura partecipò anche Amedeo Pettini, capocuoco del Re nonché storico collaboratore de La cucina italiana pre-guerra.
Non scarterei l’ipotesi che i nostri Cetrioli alla D. siano stati una sua invenzione. La chiusura del cerchio.
Samanta Cornaviera
La versione del 1910 di Cougnet da L’arte cucinaria in Italia
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