Un tripudio di verdure, un’esplosione di gusto, un cumulo di pentole da lavare. La ricetta la potete trovate nel primo numero post guerra de LCI. Dal luglio 1943 al gennaio 1952 il giornale si fermò, causa guerra e miseria. Nel 1952 le sorelle Gosetti della Salda (Anna, Guglielmina e Fernanda) acquistarono la testata e riportarono in vita il giornale.
“Le virtù casalinghe sono premio a se stesse” era il motto, la dichiarazione d’intenti di queste tre sorelle lanciate nel meraviglioso mondo dell’editoria in quel momento storico di grandi speranze. Da allora, fino al 1981, quando il giornale passò di proprietà e la mitica Paola Ricas assunse la direzione, Anna, Mina e Fernanda hanno animato le pagine del giornale con millemila ricette e consigli per la diventare una perfetta massaia, ligia al dovere, nella speranza che le lettrici si potessero sentire realizzate anche mentre giravano il ragù o infornavano il timballo.
Dopo anni di lotte femministe, mi sembra che oggidì una buona parte massaie, come me intorno ai 40, abbiano lo stesso tipo di necessità descritte dalle Gosetti. Niente stereotipi, nessuna aspira a diventare la casalinga modello, parliamo di donne che nella vita lavorano e magari sono pure soddisfatte del lavoro che fanno o comunque si attivano per migliorare e seguire le proprie passioni, ma… riavvicinarsi a gesti semplici, prendersi cura dei propri cari, mettere attenzione a cosa si propina da mangiare ai figli, autoprodurre, risparmiare, arrangiarsi (è un’arte da rivalutare)… tutto questo è, per me, rassicurante e appagante. O è una questione d’età o è il momento storico. Non lo so dire.
Scrivere i post nell’orario dell’aperitivo rischia di essere fuorviante. Torniamo alla ricetta:
Ingredienti e dosi per 4 persone:
700 g di patate
100 g di burro
50 g di farina bianca
50 g di parmigiano grattugiato
300 g di cavolfiore
25 cavolini di Bruxelles
2 uova
1 finocchio
1 carota
latte ¾ di l
pane grattugiato
prezzemolo
sale e pepe
In acqua salata, cuocere a lesso: le patate, le carote, il cavolfiore, il finocchio e i cavolini di Bruxelles (questi vanno tolti piuttosto al dente).
Con le patate cotte preparare un purè, con gr. 50 di burro e poco latte, sale. Quando è pronto unire – amalgamando bene – 2 uova e gr. 30 di parmigiano grattugiato.
Imburrare una forma di budino liscia e bassa, dal buco centrale largo. Spolverizzare abbondantemente con pane grattugiato. Versare il purè (meno due cucchiaiate che serviranno per guarnizione) comprimendolo bene. Cuocere per circa 30 minuti in forno caldo.
Preparare una besciamella con gr. 20 di burro, gr. 50 di farina, sale, pepe e il latte rimanente. Se risultasse troppo densa usare un poco di acqua servendosi di quella dove sono state cotte le verdure. Amalgamare alla besciamella il cavolfiore, il finocchio e la carota tagliati a pezzetti (mettete da parte 8 fettine di carota che serviranno per guarnizione).
Sciogliere gr. 30 di burro in una casseruola e mettervi a rosolare i cavolini.
Capovolgere sul piatto di portata lo sformato di patate. Riempire il buco centrale con le verdure mescolate alla besciamella. Distribuire in senso circolare i due cucchiai di purè lasciati a parte (al quale avrete unito mezzo cucchiaio di prezzemolo finemente tritato) e che disporrete con gli appositi stampini; le fettine di carote al centro; all’esterno dello sformato accomodare i cavolini di Bruxelles.
Rimettere il piatto in forno caldo per 10 minuti, finchè il composto si sarà dorato.
Attorno al purè e sopra alle carote guarnire con ciuffetti di prezzemolo.
E’ piaciuta molto, a me e alla mia famiglia, questa ricetta (all’apparenza) sana e gustosa. La quantità di verdure da preparare è considerevole e il mio consiglio, se siete una famigliola di 3/4 persone, è di dimezzare la quantità di tutto.
E se volete, potete vedere anche il video che ho contribuito a realizzare. Ecco il link: