“Stabiliti, come base di un pranzo, una buona minestra e un piatto di carne, rimane al terzo piatto o tramezzo il compito di offrire quel tanto d’imprevisto e di varietà privato del quale un pasto diventa una funzione monotona.”. Inizia così il servizio “Tramezzi appetitosi” che include la ricetta in oggetto, assieme alla Pizza di formaggio e prosciutto e il Cavolfiore appetitoso, firmato dalla redattrice Marina. Ricette, o meglio tramezzi (come non pensare al famoso tramezzino, nato a Torino nel 1925, il cui termine fu pensato da Gabriele D’annunzio per italianizzare la parola inglese Sandwich) destinati ai pranzi festivi in famiglia in un periodo che di noioso aveva ben poco. Minestra – dove per minestra si intendevano sia paste asciutte che in brodo- e piatto di carne erano la norma nelle famiglie agiate, ma la perfetta massaia moderna (o la cuoca di famiglia) doveva saper stupire figli, marito e suocera con questi vigorosi bignè salati e cremosi, resi più interessanti dall’uso della paprika e serviti fra il brodo e l’arrosto. Una bomba di gustosa besciamella e raffiche di pisellini per distruggere la monotonia del pranzo in famiglia, acerrima nemica del regime. Ben altro tipo di bombe venivano servite in giro per la vecchia Europa e in Africa in quel 1936 e di sicuro non c’era spazio per la noia alla tavola del duce o del Re. Dopo le sanzioni imposte all’Italia dalla Società delle Nazioni in risposta all’attacco in Etiopia e l’autarchia, l’apogeo del fascismo arriva con la proclamazione dell’Impero dell’Africa Orientale Italiana dopo la vittoria a Addis Abeba nel maggio dello stesso anno e, non paghi, si accompagna con l’invio in agosto di 70000 soldati e i mezzi aerei dell’Aviazione legionaria ad aiutare il generale Franco nella guerra civile spagnola. Situazione indigesta, ma di certo non monotona… Capito la similitudine?
LA COPERTINA DEL NOVEMBRE 1936
